Ormai da 25 anni si celebra il NO DIET DAY , ideato da Mary Evans Young, fondatrice dei “Diet Breakers” (che potremmo tradurre con “coloro che sgarrano alla dieta”) ed ex paziente anoressica.
Gli obiettivi dichiarati della giornata sono:

  • accettazione di sé e del proprio peso
  • sensibilizzazione sulle discriminazioni (sociali, culturali…) cui va incontro chi è sovrappeso/obeso
  • promozione di uno stile di vita attivo per avvicinare le persone all’attività fisica
  • consapevolezza del fallimento della dieta come unico metodo risolutivo del problema.

L’ideatrice della giornata fa inoltre riferimento all’ossessione per la dieta, le calorie ed il peso corporeo come ad un possibile precursore dei Disturbi Alimentari (anoressia, bulimia, binge eating). In America, infatti, oltre il 30% delle bambine tra i 10 e i 14 anni è già stato a dieta almeno una volta nella vita, pur non essendo in sovrappeso. “Tenere sotto controllo il peso corporeo è importante, ma bisogna evitare che un costante stato di ansia da bilancia degeneri, a sua volta, in patologia, prosegue l’autrice.

Lo sforzo deve concentrarsi sul favorire la presa di coscienza, nelle persone, di come l’adottare uno stile di vita sano possa davvero fare la differenza in termini di salute, ancor prima che estetici.

Come psicologa del comportamento alimentare, mi allineo ai principi del NO DIET DAY. Imparare a rispettare e ad apprezzare il proprio corpo non passa solamente da un conteggio delle calorie o dalla pendenza dell’ago della bilancia, ma innanzitutto dal cambiare mentalità. Accettarsi, per ri-apprendere ad amarsi: questo è lo scopo principe della psicoterapia finalizzata alla gestione del comportamento alimentare.

Dott.ssa Federica Majore
Psicologa, Psicoterapeuta
329.0918417
psicoalimentare@gmail.com

Torna al Blog