Pasqua è passata da poco, chi di noi in questi giorni non ha sentito la famosa frase: “Da domani, a dieta”? Se si considera, poi, che la famigerata “prova costume” è praticamente alle porte, è facile accorgersi anche che, in questo periodo, pubblicità, articoli, video, social, programmi TV consigliano, con particolare insistenza, di “rimettersi in forma”, suggerendo diete fai-da-te super restrittive e allenamenti sfiancanti. Bene, è evidentemente giunta l’ora di parlare di Diet Culture.
Educazione alimentare e Diet Culture
Partiamo dal presupposto che incoraggiare le persone a seguire un’alimentazione equilibrata e salutare è importante. Ma lasciamo ai medici specializzati il compito di prescrivere diete e di insegnare il modo giusto per alimentarsi correttamente. Se ci venisse insegnato sin da quando siamo bambini a seguire una corretta alimentazione, tornare a mangiare in modo equilibrato dopo periodi (limitati) di alimentazione disordinata (Feste, vacanze, ecc…) sarebbe semplicemente la normalità all’interno di uno stile di vita salutare e nessuno dovrebbe ricordarcelo.
Ci troviamo, invece, a vedere continuamente diete dimagranti e detox, spesso assurde, sbilanciate ed eccessivamente restrittive, che molto raramente danno i risultati sperati e ancor più raramente si possono mantenere nel tempo. E questo non dovrebbe essere normale, anche perché ciò non fa altro che accrescere il senso di frustrazione, come il continuo confronto con standard di bellezza assoluti e irraggiungibili non fa altro che provocare ansia. E non esistono solo le diete miracolose: integratori, creme, unguenti vari, bendaggi, massaggi, trattamenti più o meno invasivi… l’offerta della Diet Culture è vastissima. In generale, integratori, creme, massaggi, ecc. sono cose che possono anche essere utili in un contesto di vita sana, alimentazione equilibrata e attività fisica regolare, ma è quando vengono proposti come rimedi miracolosi da utilizzare fino a se stessi che si pone il problema, perché di miracoloso non hanno davvero nulla. La Diet Culture, però, questo non lo dice: ci sono troppe aziende che guadagnano dal desiderio estremo e ampiamente diffuso di ottenere un “corpo perfetto”.
L’attenzione ossessiva per la forma fisica
Il mondo è completamente impregnato di Diet Culture, letteralmente “cultura della dieta”: un insieme di convinzioni su alimentazione, allenamento e forma fisica che idealizza la magrezza non solo come standard estetico, ma, più pericolosamente, anche di salute. Essendo nati e cresciuti in una società con questi presupposti, è normale che chiunque di noi, chi più, chi meno, riservi una determinata attenzione per la propria forma fisica.
Come ci influenza la Diet Culture
Le convinzioni che derivano dalla Diet Culture ci influenzano sin dalla tenera età e ci spingono a giudicare noi stessi e gli altri in base alla forma del corpo, seguendo il principio secondo cui “ciò che è magro è più bello”, ma ha anche più valore ed è più desiderabile. All’interno della Diet Culture, la parola “grasso” finisce per avere un’accezione unicamente negativa, diventando anche sinonimo di pigrizia, scarsa cura di sé, carenza di igiene, trascuratezza e poca forza di volontà. Dovremmo, innanzitutto, cominciare a usare l’aggettivo “grasso” attribuendogli un’accezione neutra (come in quest’articolo), utilizzandolo, quindi, semplicemente per descrivere, senza nessun sottinteso o insinuazione, come quando definiamo una persona alta o mora.
Essere grassi non significa non essere in salute
Avere un corpo grasso, infatti, non comporta necessariamente problemi di salute, ma si può essere grassi per problemi di salute preesistenti:
- Malattie
- Disfunzioni ormonali
- Disturbi alimentari
- Situazioni molto difficili a livello psicologico (lutto, Disturbo da Stress Post-Traumatico…)
- Cure farmacologiche con effetti collaterali
Il legame tra peso e salute è molto complesso e bisogna sempre tenere a mente non solo che la grassezza non è sempre legata a un cattivo stato di salute, ma anche che essere magri non significa automaticamente essere sani. E (per fare un esempio) disturbi alimentari come Anoressia, Ortoressia o Vigoressia lo dimostrano.
Uscire dalla Diet Culture
È necessario che i media cambino la narrazione relativa al mito della magrezza a tutti i costi. È necessario segnalare che seguire una dieta dimagrante senza essersi prima rivolti a uno specialista è assolutamente pericoloso (purtroppo, non è così scontato che tutti lo sappiano). Sgarro, calorie, bilancia: sono parole ricorrenti in articoli, pubblicità e video, ma anche nelle conversazioni private con amici e parenti. È necessario, dunque, iniziare a parlare pubblicamente dei rischi che l’assoluto desiderio di magrezza comporta.
È vero, sembra un’utopia e uscire dalla Diet Culture sembra impossibile… ma non lo è. Ogni singola persona può fare la differenza: non solo cambiando il proprio punto di vista, ma anche aggiornandosi attraverso fonti attendibili, evitando di diffondere messaggi colpevolizzanti relativi alla forma fisica, smettendo di fare commenti negativi sul proprio corpo e su quello degli altri, eliminando i pregiudizi e cessando di giudicare male i corpi grassi. Perché non esistono corpi perfetti o regole ferree valide per tutti. Solo facendo ognuno la propria parte si potrà arrivare a uno sforzo collettivo grazie al quale, con il tempo, sarà davvero possibile cambiare le cose.
Lo Psicoterapeuta esperto in gestione del comportamento alimentare
Chiunque, nel corso della vita, si sia sentito insoddisfatto della propria forma fisica dovrebbe conoscere bene i meccanismi della Diet Culture, che governano e manipolano desideri, abitudini, ideali e portano a sentire il bisogno di sottoporsi a drastici e squilibrati programmi alimentari carichi di sensi di colpa.
Rivolgersi a un professionista della nutrizione è l’unica scelta corretta da fare, ma può capitare che a volte non sia sufficiente: la psicoterapia è uno strumento importantissimo da affiancare a un percorso finalizzato a iniziare un nuovo stile di vita. È qui che entra in gioco la figura dello Psicoterapeuta esperto in gestione del comportamento alimentare che, in caso di comportamento alimentare scorretto/squilibrato, promuove una corretta gestione del rapporto con la propria alimentazione e la propria forma del corpo e insegna a nutrirsi con gusto e senza sensi di colpa, in sintonia con il proprio fabbisogno biologico. La psicoterapia è uno strumento di valutazione, comprensione e trattamento del comportamento alimentare che aiuta a trovare un equilibrio e a mantenerlo nel tempo.
Dott.ssa Federica Majore
Psicologa del Comportamento Alimentare
Psicoterapeuta
3924131042
federica.majore@gmail.com