Le emozioni sono fondamentali perché ci consentono di muoverci nel mondo nel miglior modo possibile. Perché, allora, provare emozioni ci fa sentire spesso deboli e fragili? Provare emozioni non è una cosa negativa, anzi. Cercare di gestire le proprie emozioni, però, può diventare, al contrario, problematico. Disregolazione emotiva, arousal, strategie di coping… sono tutte parole che fanno riferimento alla medesima sfera. Oggi parliamo proprio di questo.
Disregolazione emotiva, arousal e strategie di coping
Se l’alessitimia è l’incapacità di identificare le emozioni correttamente, la disregolazione emotiva consiste nel non riuscire a gestire le emozioni in maniera opportuna e adeguata. Spesso, le due cose vanno di pari passo, causando la mancata o inefficace regolazione delle emozioni, la quale accresce l’arousal: condizione provvisoria in cui il sistema nervoso è particolarmente all’erta e maggiormente pronto a rispondere agli stimoli esterni. Solitamente, l’arousal è causato da stimoli significativi e abbastanza intensi, ma anche una regolazione emotiva inadeguata può causarlo, dando il via a possibili circoli viziosi. Per attenuare l’arousal, infatti, si è naturalmente portati (la maggior parte delle volte, inconsciamente) a sviluppare strategie di coping, ovvero meccanismi di adattamento e di risposta, per tenere sotto controllo conflitti interiori o eventi stressanti. Se la strategia di coping non è quella giusta, però, si rischia di non attenuare l’arousal ma, al contrario, di accrescerlo. Il cibo è una delle strategie di coping che, se erroneamente utilizzata per gestire le emozioni, può risultare disfunzionale.
Il cibo come strategia di coping
Di per sé, mangiare non è una strategia di coping disfunzionale: il cibo ha da sempre una funzione a livello emotivo ed è normale che sia così. Che il cioccolato innalzi i livelli di serotonina, infatti, è cosa nota. Come sempre, però, è la dose che fa il veleno: non è necessario eliminare il cibo come strategia di coping, perché rispondere al desiderio di mangiare un quadretto di cioccolato e gustarlo appieno può essere utile, ma abbuffarsi mangiando inconsapevolmente, perdendo il controllo ed esagerando con le quantità, è molto diverso. Si tratta, infatti, di una strategia di coping disfunzionale, perché causa altre emozioni negative, come senso di colpa, tristezza, ansia.
Disregolazione emotiva e abbuffate
L’effetto delle strategie di coping dovrebbe essere quello di ottenere un beneficio, ovvero la mitigazione delle emozioni dolorose. In caso di strategie di coping disfunzionali, però, quest’effetto ha una durata estremamente breve. Così è nel caso delle abbuffate. È necessario, innanzitutto, fare attenzione al significato reale di “abbuffata”. La definizione corretta di quest’ultima è: mangiare con la sensazione di perdere il controllo. Bisogna, poi, fare una distinzione tra abbuffata oggettiva e abbuffata soggettiva: nella prima, la quantità di cibo ingerita in un periodo di tempo abbastanza breve è superiore rispetto a quella che la maggioranza delle persone riuscirebbe a mangiare nel medesimo intervallo di tempo; nella seconda, la quantità di cibo assunta non è elevata, ma percepita come tale dal soggetto in questione.
Ma perché cedere alle abbuffate se la sensazione di riduzione il disagio emotivo dura ben poco? In realtà, tanto basta per sviluppare un rinforzo positivo: dopo essersi abbuffati si prova una sensazione abbastanza piacevole (per quanto breve) da indurre a ripetere il comportamento ancora e ancora.
Risolvere la Disregolazione emotiva
Riuscire a identificare, accettare ed esprimere le emozioni fa bene a livello globale, determinando un benessere fisico e mentale e migliorando, di conseguenza, salute, relazioni e risultati sul lavoro. Dunque, è necessario, come minimo, ridurre il più possibile la disregolazione emotiva.
Nel caso in cui l’abilità di regolazione emotiva non sia stata appresa durante l’infanzia, è possibile acquisire questa capacità in età adulta, grazie a un professionista insieme al quale poter portare avanti un percorso di conoscenza di sé. La psicoterapia consente, innanzitutto, di individuare il motivo della disregolazione emotiva, poi gli eventuali problemi che causano nell’individuo emozioni negative e, successivamente, di lavorare sulla gestione di tutte le emozioni, anche di quelle positive, in modo da individuare le strategie di coping funzionali più adatte. Sarà importante, infatti, imparare a sostituire le abbuffate con strategie adattative efficaci che diano risultati positivi nel lungo periodo.
Dott.ssa Federica Majore
Psicologa del Comportamento Alimentare
Psicoterapeuta
3924131042
federica.majore@gmail.com