Secondo l’ISTAT, nel 2021 gli adulti sovrappeso in Italia erano il 36% della popolazione, mentre quelli affetti da obesità erano l’11,5% (circa 4.000.000). Per l’OMS, l’obesità è uno dei più gravi problemi di salute pubblica nel mondo, ma i farmaci per perdere peso utilizzati per contrastarla vengono continuamente demonizzati a causa di una cultura in cui è ampiamente diffuso pensare al dimagrimento come premio per gli sforzi fatti per ottenerlo. Dove risiede la verità?

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L’obesità è una malattia

L’obesità è riconosciuta come malattia cronica, ma attualmente i farmaci per curarla non fanno parte delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale. Secondo l’OMS, l’obesità è uno dei più gravi problemi di salute pubblica nel mondo, in quanto sono state riscontrate frequenti comorbidità sia con patologie come ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica e alcuni tipi di tumori, sia con patologie psichiatriche, come depressione, disturbi d’ansia, DCA e disturbi di personalità.

La cultura occidentale vede il dimagrimento come una ricompensa da ottenere dopo aver faticato, come se la magrezza fosse un premio, il risultato di una condotta virtuosa, contrariamente alla grassezza, percepita come la giusta “punizione” per chi ha scarsa cura di sé. In realtà, non esiste una reale ragione per cui la perdita di peso non possa essere il risultato di una terapia farmacologica, proprio come avviene per altri problemi di salute. Al contrario, spesso i farmaci per perdere peso sono un modo per raggiungere prima i risultati e ridurre i rischi di salute correlati in minor tempo. Ci sono molti pregiudizi sulla presunta colpevolezza della propria obesità. È vero che possono esistere motivazioni relative a uno stile di vita non adeguato, ma non si può mai sapere con certezza che non vi siano complicazioni legate a metabolismo, stress, depressione… in questi casi, un farmaco è davvero utile.

I “farmaci di Hollywood”

Il problema si pone quando si ricercano tali farmaci per dimagrire pur non avendone bisogno, solo per corrispondere a canoni estetici estremi. Anche in caso di lieve sovrappeso, non serve nessun farmaco ma basterebbe adeguare il proprio stile di vita tramite alimentazione corretta e attività fisica. Purtroppo, Ozempic e farmaci per perdere peso simili hanno avuto un impatto enorme dal punto di vista culturale, tanto da venire soprannominati “i farmaci di Hollywood”, dopo che alcune celebrità li hanno esaltati come metodo per dimagrire molto velocemente. Il fatto che i media ne abbiano spesso parlato in modo superficiale e approssimativo definendoli la soluzione ideale per persone ricche, pigre e ossessionate dal dimagrimento ha fatto crescere in maniera esponenziale la curiosità sull’argomento e la richiesta di prescrizioni prima negli USA, poi a livello globale.

Ozempic in Italia e nel mondo

Circa un anno fa, infatti, diventava quasi impossibile trovare il farmaco Ozempic anche nelle farmacie italiane. Ma facciamo un passo indietro: a cosa serve Ozempic? Si tratta di un farmaco utilizzato per trattare il diabete mellito di tipo 2 il cui principio attivo è la semaglutide, il quale ha pochissimi eventuali effetti collaterali. Grazie a questo principio attivo è possibile perdere molti chili abbastanza facilmente e velocemente, ecco perché Ozempic ha cominciato a essere utilizzato anche per trattare sovrappeso e obesità, che riguardano un numero molto più alto di persone rispetto quelle affette da diabete. La carenza del principio attivo e dei dispositivi che si usano per somministrare Ozempic in Italia è durata per quasi tutto il 2023 ed è stata causata principalmente dall’aumento della domanda a livello globale. In questo momento, non ci sono problemi di carenza in Italia, ma non è da escludere che possano ricominciare, vista la domanda sempre molto alta a livello internazionale di Ozempic, sebbene in Italia non venga prescritto come farmaco per curare l’obesità.

Al contrario degli Stati Uniti, in Italia Ozempic è attualmente venduto solo come farmaco per diabetici: viene prescritto dal medico e rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. Non è da escludere che qualcuno trovi comunque il modo di ottenerlo per perdere peso, ma si tratta di casi rari e isolati.

Tra i farmaci per perdere peso, Ozempic è il più famoso perché è stato il primo a essere prescritto come rimedio all’obesità in modalità off label, cioè per scopi diversi da quelli per cui era stato creato in origine. Ovviamente, esistono diversi farmaci simili, sebbene con principi attivi e dosaggi diversi.

Quali sono gli altri farmaci per perdere peso e come funzionano

Parliamo, ad esempio, di Wegovy: sempre a base di semaglutide, ma con un dosaggio più alto di Ozempic e pensato già in principio per essere prescritto come rimedio contro l’obesità. Attualmente non è commercializzato in Italia, dove per perdere peso viene prescritto soprattutto il Saxenda, più datato, che si basa su un principio attivo diverso: il liraglutide.

Questi farmaci imitano il comportamento di un ormone (GLP-1, o glucagon-like peptide 1) che stimola la produzione di insulina, abbassa il livello di zuccheri nel sangue e fa sentire sazi. Il risultato è un maggiore controllo dell’alimentazione, con conseguente riduzione delle calorie assunte ogni giorno.

Tutti e tre i farmaci si somministrano tramite iniezione sottocutanea da poter fare autonomamente, ma assumerli può risultare tanto facile quanto può risultare difficile accedervi economicamente: si tratta, infatti, di terapie molto care (centinaia di euro al mese), motivo per cui bisogna stare attentissimi alle truffe online. È facile, purtroppo, trovare persone che si spacciano per medici e offrono confezioni di Saxenda o Wegovy a metà prezzo.

Farmaci per perdere peso e comunità medica italiana

Il caso mediatico che è nato attorno ai farmaci per perdere peso ha fatto sì che anche in Italia molte persone ne chiedessero la prescrizione. Questa impennata di richieste è stata spesso raccontata dai media come un enorme problema: un po’ per via di truffe e vendite illegali, un po’ sulla scia di quanto accade negli Stati Uniti, dove a promuovere questi farmaci sono soprattutto i VIP.

La comunità medica italiana, però, non è allarmata. Si ritiene giusto che i pazienti chiedano informazioni sui farmaci per perdere peso, la cui prescrizione non ha controindicazioni particolari, purché il medico si assicuri che i pazienti li assumano con attenzione e adottino anche un corretto stile di vita: alimentazione equilibrata ed esercizio fisico aiutano a mantenere il calo di peso, anche perché al momento non si se si tratta di farmaci che vanno (prima o poi) interrotti o se è necessario assumerli per tutta la vita. Attualmente, la raccomandazione è quella di usarli per pazienti con un indice di massa corporea superiore a 30 (soglia oltre la quale si diagnostica l’obesità) e con complicanze metaboliche.

Generalmente, oltre alla richiesta di informazioni su questi farmaci per perdere peso, c’è anche una grande disponibilità da parte dei pazienti ad ascoltare il parere del medico di riferimento che saprà sicuramente indicare quando assumere un farmaco di questo genere sia veramente necessario o no.

Farmaci per perdere peso e psicoterapia

Come nel caso della chirurgia bariatrica, ricorrere a farmaci per perdere peso significa anche dimagrire molto velocemente. Per una persona affetta da obesità da molto tempo, se non da tutta la vita, veder cambiare così velocemente la propria immagine corporea può, in qualche modo, rappresentare uno shock, con conseguente probabilità di provocare disturbi della percezione come quello della dispercezione corporea (visione distorta del corpo), in quanto il cervello fatica ad abituarsi così velocemente a un cambiamento talmente radicale della propria immagine corporea. Le conseguenze psicologiche di una veloce perdita di peso non vanno, dunque, prese alla leggera: ecco perché diventa necessario rivolgersi a un professionista per iniziare un percorso di psicoterapia. Una tipologia di psicoterapia molto efficace in questi casi è l’EMDR: un percorso di consapevolezza e sostegno per il raggiungimento di un sano e duraturo rapporto d’amore con se stessi. In casi come questo, viene dedicata grande attenzione alle convinzioni disfunzionali su di sé, agli schemi relazionali maladattivi e alle considerazioni sulla propria immagine corporea, in modo da decostruirle ed essere in grado di creare nuovi, positivi, scenari futuri, rinforzando le risorse personali e maturando nuovi obiettivi.

Dott.ssa Federica Majore
Psicologa del Comportamento Alimentare
Psicoterapeuta
3924131042
federica.majore@gmail.com

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