Con la parola composta fitspiration (fitness + inspiration) si intende la promozione sui social media di fisici irrealistici ottenuti tramite un eccesso di esercizio fisico perpetrato non in maniera salutare, ma per ottenere un aspetto esteriore “conforme” a quello che i media e la società ritengono bello, giusto, attraente.

Le insidie dei social media
Oggi, i social media vengono utilizzati anche come fonte di informazione. Il problema alla base di ciò è che non solo informare non è la loro funzione, ma sono anche fatti di persone e non (sempre) di professionisti. Spesso, ci si fida di chi non parla con cognizione di causa e questo, purtroppo, accade anche per ciò che riguarda alimentazione ed esercizio fisico. Quando si è continuamente esposti a immagini di corpi irrealistici e di fisici irraggiungibili, confrontarli con il proprio aspetto non è sano. Questo fenomeno riguarda tutti i sessi e ogni fascia d’età, ma pare che le ragazze tra i 10 e i 24 anni ne risentano particolarmente, arrivando a soffrire di bassa autostima, tratti ossessivi e perfezionismo.
In principio erano la thinspiration e la bonespiration
Prima della fitspiration, sul web sono nate due tendenze simili che mettevano ancora più enfasi sulla magrezza: la thinspiration e la bonespiration, che promuovevano modelli corporei tendenti all’anoressia (basti pensare ai blog “Pro-Ana”). La fitspiration “maschera” la promozione di questo tipo di forma fisica emergendo come un’alternativa più “salutare” a queste tendenze: promuove, infatti, la cura di sé e diete apparentemente “bilanciate”, includendo tra i suoi contenuti selfie che rappresentano corpi “prima e dopo” quei cambiamenti fisici ottenuti, in teoria, grazie a un certo tipo di alimentazione e all’esercizio fisico. Purtroppo, spesso i cambiamenti sono dovuti a filtri, fotoritocco, videoritocco o semplicemente alla posa assunta (luce, posizione della fotocamera e postura possono illudere l’occhio più di quanto si possa immaginare).
I contenuti social della fitspiration
I principali contenuti Instagram che promuovono la fitspiration rappresentano:
- Persone (soprattutto donne) dai fisici scultorei
- Soggetti che svolgono attività fisica
- Cibi “fit” come frutta, insalate, frullati proteici…
- Citazioni “motivazionali”
- Attrezzature da palestra e abbigliamento per l’esercizio fisico
Fitspiration e disturbi dell’immagine corporea clinicamente rilevanti
Alcuni elementi legati alla fitspiration possono contribuire allo sviluppo di disturbi dell’immagine corporea clinicamente rilevanti.
La pressione legata alla fitspiration per ottenere forme corporee irrealistiche e irraggiungibili può generare abbassamento del tono dell’umore, senso di inadeguatezza e diminuzione dell’autostima. Il legame tra fitspiration e insoddisfazione corporea è inequivocabile e può sfociare persino in depressione e ansia o in disturbi legati alla percezione del proprio aspetto fisico come Ortoressia, Dismorfofobia o Vigoressia.
L’Ortoressia
Il consumo esclusivamente di cibo considerato sano e il monitoraggio costante delle calorie sono alla base di un disturbo alimentare subdolo come l’Ortoressia, spesso invisibile dall’esterno, ma in grado di compromettere la qualità della vita quotidiana e di intaccare la sfera sociale portando alla progressiva diminuzione di rapporti interpersonali (fino all’isolamento), pur di evitare qualsiasi occasione che possa portare a “sgarrare”. Le giovani con bassa autostima, tratti ossessivi e perfezionismo rappresentano la maggior parte delle vittime di questo disturbo alimentare.
La Vigoressia
La Vigoressia è una forma di Dismorfofobia contraddistinta dall’ossessione per l’allenamento, il tono muscolare e la massa magra. I fitspiration post suggeriscono spesso di spingersi oltre i propri limiti, di ignorare il dolore o di convertirlo in piacere, cosa che porta a comportamenti disfunzionali come allenarsi anche quando si è molto stanchi, malati o infortunati, pur di evitare il senso di colpa che assale nel momento in cui questa routine, basata sull’eccessivo esercizio fisico, viene interrotta. Da questa “dipendenza da esercizio fisico” possono derivare anche il consumo (o, addirittura, l’abuso) di integratori e farmaci potenzianti in assenza di controllo medico e l’insorgere di disturbi alimentari correlati.
Sconfiggere la fitspiration con la psicoterapia
Dunque, la tendenza della fitspiration espone all’auto-oggettivazione e a comportamenti non sicuri, aumentando il rischio di sviluppare sintomi psicopatologici e condizioni clinicamente significative come disturbi alimentari, disturbi dell’umore e dell’ansia e abuso di sostanze. Purtroppo, oggi non è difficile immaginare che tutto questo possa derivare dalla continua esposizione ai contenuti pubblicati sui social media. Nati come mezzo di comunicazione, i social media di per sé non sono da demonizzare ma, purtroppo, non tutti gli individui hanno gli strumenti per distinguere la vita reale da quella virtuale, troppo spesso filtrata e patinata. In particolare, è più facile che gli adolescenti vengano permeati da messaggi in grado di ridurre la loro sicurezza e la loro autostima.
In un mondo in continua evoluzione dove è sempre più difficile distinguere tra virtuale e reale, la psicoterapia rappresenta un validissimo strumento di osservazione e di intervento. Infatti, diventa sempre più importante avviare un percorso di psicoterapia orientato a:
- Gestione del rapporto con il proprio corpo, il cibo, l’attività fisica e l’immagine di sé;
- Percezione dei social media e di ciò che ognuno sceglie di osservare e mostrare;
- Aspetti “triggeranti” dei contenuti cui si è esposti;
- Origine del disturbo, in termini di prime esperienze traumatiche direttamente collegate al senso di autostima.
Dott.ssa Federica Majore
Psicologa del Comportamento Alimentare
Psicoterapeuta
3924131042
federica.majore@gmail.com
