PERCHÉ AVVIARE UNA PSICOTERAPIA?

La psicoterapia (dal greco “psychè“, anima e “therapeia“, cura) si occupa del trattamento di problematiche psicologiche di diversa natura, dal disagio personale alla sintomatologia clinica severa, che possono alterare lo stato di benessere della persona incidendo negativamente sulla considerazione di sé, sulla relazione con l’altro, sulla crescita personale e sull’attività scolastica e lavorativa. La psicoterapia aiuta dunque a conoscersi profondamente e ad accrescere la possibilità di compiere scelte consapevoli, sulla base dei propri bisogni e risorse. Lo spazio terapeutico costituisce un luogo sicuro in cui fermarsi, raccontarsi, ascoltarsi ed imparare a riflettere su di sé in un modo nuovo, armonico ed equilibrato.
Ma quando è il momento di iniziare una psicoterapia?
Spesso ne sentiamo il bisogno dopo aver vissuto eventi di particolare significato ed intensità emotiva, associati a sentimenti di confusione, dolore od incertezza.
A volte emergono sintomi invalidanti come ansia, panico, depressione a seguito di un periodo particolarmente stressante o di un evento traumatico che non riusciamo a superare.
In alcuni casi si avverte la necessità di allontanarsi da dinamiche relazionali malsane, che rendono infelici. In altri si sperimentano sensazioni più enigmatiche, come un senso di vuoto od un blocco nel compiere scelte di vita importanti. Si può essere infine spinti dal semplice, ma profondo, bisogno di dare un maggior senso alla propria storia di vita.
Non c’è mai un momento giusto, se non quello in cui ci si sente pronti ad affrontare un percorso di profondo cambiamento.

QUANTO DURA/COSTA UNA PSICOTERAPIA?

Non è possibile stabilire a priori la durata di una psicoterapia; ogni percorso è unico, come lo è ogni individuo. In generale, le sedute che propongo sono a cadenza settimanale e durano 50 minuti. Il costo degli incontri è, in genere, in linea con il livello di preparazione del singolo professionista. La valutazione dell’impegno temporale ed economico sarà fondamentale per stabilire un livello di continuità ottimale a garantire il buon esito del percorso. La domanda fondamentale da porsi sarà, in questo caso, quanto si è disposti ad investire per la propria salute mentale.

COME FUNZIONA L’EMDR?

L’EMDR – acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari” – è un modello psicoterapico messo a punto dalla ricercatrice americana Francine Shapiro nel 1989 e ad oggi largamente impiegato per il trattamento di traumi e stress psicologici di entità più o meno severa. Attualmente, la terapia EMDR è nelle linee guida dell’OMS per la valutazione e la gestione dei disturbi specifici legati allo stress (link: https://emdr.it/index.php/lassesment-e-la-gestione-dei-disturbi-specifici-legati-allo-stress/).
L’approccio EMDR si basa sul principio che esperienze traumatiche non elaborate vengono immagazzinate in modo disfunzionale all’interno di reti mnestiche isolate che ne bloccano la rielaborazione, dando origine ad un disturbo post-traumatico (PTSD) con importanti ripercussioni sulla salute psicofisica. Scopo dell’EMDR è quello di consentire alla persona di elaborare correttamente il trauma ed il suo ricordo, che lo disturba “ora come allora”.
Nelle varie fasi del protocollo EMDR il paziente viene guidato nell’individuazione dei ricordi traumatici e – mediante l’utilizzo dei movimenti oculari od altre forme di stimolazione bilaterale (cuffie, manopole, tapping) – nella progressiva desensibilizzazione del livello di disturbo e nel cambiamento di prospettiva in un’ottica passato – presente – futuro.
In ambito scientifico, la terapia EMDR conta circa 3.000 articoli di ricerca pubblicati su riviste scientifiche nazionali e internazionali (link https://emdr.it/index.php/ricerca/).
Il mio livello di preparazione EMDR è Practitioner (I livello, II livello, Practitioner/Esperto).
Per ulteriori approfondimenti sulla terapia EMDR, visita il sito https://www.terapiaemdr.it/

CHE DIFFERENZA C’È TRA PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, PSICOANALISTA E PSICHIATRA?

La mia formazione è da psicologa, psicoterapeuta e psicoanalista (relazionale/intersoggettiva); infine, sono EMDR Practitioner (esperto).
Lo psicologo è laureato (3+2) in psicologia ed ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione tramite l’Esame di Stato. Una volta laureato può specializzarsi in vari ambiti, tra cui la psicoterapia.
Per esercitare come psicoterapeuta è necessario conseguire un diploma che segue 4 anni di specializzazione, tirocinio, supervisione e (per alcune scuole di formazione) analisi personale.
Per esercitare come psicoanalista sono necessari almeno ulteriori 2 anni di formazione, oltre supervisione e analisi personale. Nello specifico, sono specializzata in psicoanalisi relazionale-intersoggettiva (link https://it.wikipedia.org/wiki/Psicoanalisi_intersoggettiva), un approccio evidence-based che prevede incontri a cadenza settimanale ed un setting empatico e relazionale, non più definito “neutrale”.
Lo psichiatra è un medico che, oltre alla laurea in medicina e chirurgia, ha conseguito la specializzazione quinquennale in psichiatria ed è abilitato all’esercizio della psicoterapia, nonché alla somministrazione farmacologica; si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali.

COME SCEGLIERE IL TRATTAMENTO PIÙ ADATTO A ME?

Per scegliere quale sia il percorso più adatto alle proprie esigenze sarà importante:

  • raccogliere informazioni sui vari approcci psicoterapici per capire quale sia il più indicato al problema/disturbo esperito
  • domandare a persone di fiducia se conoscano già dei professionisti affidabili e chiedere loro un’indicazione (es. invio ad un collega di nota esperienza)
  • concedersi sempre 1-2 incontri per valutare la propria esperienza soggettiva: mi sono sentito ascoltato? A mio agio? Sono emersi buoni spunti di riflessione? Sono invogliato e motivato a tornare al prossimo appuntamento? Porsi queste domande offrirà parametri importanti per decidere
  • in presenza di sintomi severi e invalidanti, la necessità di un sostegno farmacologico e quindi l’invio al medico psichiatra potrà essere individuata o in prima istanza, attraverso il consiglio del medico di base oppure in un secondo momento, assieme allo psicoterapeuta di riferimento che saprà certamente fare invio ad uno specialista di fiducia.

Per ricevere informazioni o richiedere una consulenza, compila il seguente form
o scrivi a federica.majore@gmail.com

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