Sovrappeso e obesità psicogena
Oggi sappiamo con certezza che sovrappeso e obesità rappresentano, per molti, problematiche che vanno ben oltre la semplice prescrizione dietetica o il bilancio calorico giornaliero. Lo stigma sociale (grassofobia) che spesso accompagna chi vive il sovrappeso con disagio è solo l’ultimo degli ostacoli che ci si trova ad affrontare, avendo l’obesità stessa cause che vanno spesso ricercate nella storia e nel contesto di vita della persona.
In particolar modo, determinati eventi traumatici lasciano tracce indelebili che, nel tempo, possono manifestarsi a livello psicologico sotto forma di convinzioni negative su di sé e sugli altri, difficoltà relazionali e sociali, blocchi evolutivi invalidanti, portando anche allo sviluppo di veri e propri disturbi d’ansia, dell’umore, della relazione, della personalità.
Esistono due tipi di esperienze traumatiche:
- I traumi con la “t” minuscola – di entità minore, ma ripetuta. A questa categoria appartengono, ad esempio, relazioni disfunzionali di attaccamento alle figure genitoriali che, nel tempo, producono effetti negativi sul senso di autostima e di sicurezza. Numerose ricerche cliniche nell’ambito di sovrappeso, obesità e disturbi alimentari evidenziano, infatti, la genesi delle problematiche legate al cibo nel legame d’attaccamento, in quanto il contesto familiare contribuisce in maniera significativa a definire le opinioni sulla propria fisicità e la visione che si ha del proprio corpo. Esperienze relazionali dolorose vissute nell’infanzia, correlate a un legame insicuro con le figure genitoriali, ostacolano dunque la costruzione di un’immagine corporea positiva e di un senso del sé integrato
- Traumi con la T maiuscola – gravi e improvvise minacce all’integrità fisica e psicologica propria o delle persone care (incidenti, lutti, perdite, violenze, abusi, disastri naturali)
Nel nuovo DSM-5, il trauma è alla base di molti disturbi psicologici e psichiatrici e studi recenti dimostrano che il disturbo post-traumatico da stress è associato a una più alta probabilità di sviluppare sovrappeso e obesità.
In particolare, l’abuso fisico subito durante l’infanzia aumenta il rischio di obesità del 28%, l’abuso emotivo del 36%, gli abusi sessuali del 31% e più generiche forme di abuso lo aumentano del 45%. Inoltre, eventi traumatici impattanti e reiterati comportano, a livello fisiologico, una sovrapproduzione di cortisolo. Questo ormone dello stress incrementa l’accumulo di zuccheri nel sangue e induce l’aumento di peso, aumentando il rischio di sviluppare, nel tempo, insulino-resistenza e diabete e causando effetti negativi anche su pressione arteriosa, attività cardiaca, funzione renale e sviluppo delle strutture cerebrali.
Emotional Eating
Spesso, i tentativi di gestione dello stress attraverso l’alimentazione portano al cosiddetto “Emotional Eating”: la ricerca di una consolazione nel cibo scatenata da eventi, emozioni e preoccupazioni della vita quotidiana. Stress, rabbia, noia, tristezza, ansia, senso di vuoto interiore possono fungere da catalizzatore per l’instaurarsi di abitudini alimentari dannose che, a lungo termine, portano inevitabilmente a un aumento di peso che, a sua volta, rinsalda tali emozioni, instaurando un circolo vizioso. Nel lungo periodo, la ricerca sistematica di “comfort food” ogni volta che ci si sente stressati diventa un’abitudine, un tentativo di auto-cura attraverso qualcosa che si considera buono, confortevole e sicuro.
A tal proposito, è importante riflettere su quanto anche la pandemia da Covid-19 abbia inciso sull’equilibrio psicologico e, di conseguenza, sulle abitudini alimentari e sullo stile di vita di ognuno di noi.
Psicoterapia per il sovrappeso e l’obesità psicogena: la terapia EMDR
Nell’affrontare sovrappeso e obesità come problematiche di natura psicologica, la Terapia EMDR si pone come un percorso di consapevolezza e sostegno per il raggiungimento di un rapporto d’amore con se stessi che sia sano e duraturo. Lo scopo dell’ EMDR è infatti quello di riconoscere ed elaborare, un ricordo alla volta, tutte le esperienze traumatiche passate legate al disagio che la persona esprime nel qui ed ora. Nel caso del sovrappeso e dell’obesità psicogena, grande importanza verrà dedicata alle convinzioni disfunzionali su di sé, agli schemi relazionali maladattivi, alle considerazioni sulla propria immagine corporea ed a tutti gli aspetti – passati e presenti – che hanno contribuito ad innescare, mantenere e rinforzare la sofferenza.
Grazie alla terapia EMDR sarà anche possibile costruire nuovi scenari futuri, rinforzando le risorse personali e maturando nuovi, più ecologici e funzionali obiettivi.
Con l’utilizzo di tecniche specifiche, è inoltre possibile individuare e lavorare su convinzioni e comportamenti disfunzionali, come:
- Modelli di alimentazione appresi nell’infanzia
- Abitudini alimentari consapevoli e inconsapevoli
- Significati emotivi attribuiti al cibo
- Credenze su cibi ingrassanti, concessi, vietati
- Rapporto con la bilancia
- Atteggiamento verso l’attività fisica
- Perdita della regolazione del senso di fame e sazietà
È fondamentale avere come obiettivo comune non il mero dimagrimento, ma la ricerca di un equilibrio psicofisico a 360°.
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