Quando iniziamo a prendere peso, e ciò avviene per un lungo periodo di tempo, lentamente perdiamo la corretta percezione del nostro corpo. Ne perdiamo i confini, i contorni, le sensazioni. La rappresentazione di noi stessi sfuma i contorni, li rende più vaghi. Prima é solo qualche kg di troppo, con cui magari comunque ci piacciamo o ci accettiamo, anche se vorremmo eliminarlo. Poi, con il passare del tempo e con il consolidarsi del sovrappeso, il corpo cambia ed impariamo a vederci e rappresentarci in un modo diverso. Siamo ingrassati, in un arco di tempo di cui spesso perdiamo l’esatta memoria, ed ora ci percepiamo come grassi. Ed è estremamente difficile togliere quel filtro, quella lente che ci impedisce di vederci diversamente. Siamo così e basta. Vorremmo cambiare, ma siamo così e qualcosa dentro di noi ci dice “rassegnati”. Quando riusciamo a trovare una via alternativa per percepirci nuovamente e trovare un escamotage per sentirci, desiderarci ed immaginarci più piacenti, lentamente riaffiora la consapevolezza di sé ed il desiderio, con essa, di migliorarsi. Si ri-acquisisce il concetto che non eravamo così, un tempo, e che quindi possiamo nuovamente cambiare; non siamo condannati per sempre, siamo padroni della nostra sorte e possiamo esserlo non da lunedì, ma da subito!

In questo senso, per sbloccare una percezione di sé negativa, che sabota il progetto di cambiamento, uno degli esercizi di visualizzazione psicologica più utilizzati ed utili in assoluto è proprio quello dell’immaginarsi diversi, come si vorrebbe essere.

Si chiudono gli occhi, si azzerano gli stimoli esterni (tv, telefono…), ci si sdraia al buio e ci si immagina come si vorrebbe essere. Con un abito colorato, un rossetto acceso, insomma dettagliatamente: non un’immagine fuggevole e vacua, a cui dare una rapida occhiata… ma una attenta e lunga disamina del nostro corpo e volto, cm per cm. Fino a sentire il profumo che indossiamo e le parole che stiamo pronunciando, se nella nostra fantasia stiamo parlando con qualcuno. Immaginiamo una scena in cui siamo protagoniste, con tutti i dettagli, osservandola con estrema attenzione. Apprezzandone ogni aspetto, visualizzando un frame, come di una pellicola cinematografica, in cui quella “me stessa” ha finalmente raggiunto l’obiettivo. Sta bene, sorride, si sente sicura di sé, è in forma, ha perso l’ossessione per i chili, la bilancia, le calorie. Ha smesso di essere schiava del cibo, ha assunto il controllo sulla propria vita. Ha nuove e più sane abitudini e le porta avanti con serenità e senza sforzo, perché le piacciono e le viene naturale farlo.

Sembrerà banale, ma provate a farlo: intendo provate DAVVERO, a farlo. Risulterà inizialmente molto, molto difficile.

NB: Provate a farlo, prima di giudicarlo ad es. come un esercizio sciocco o privo di significato, per rendervi conto di quanto, in realtà, la nostra mente riesca a condizionare l’immagine che abbiamo di noi stessi, con tutto quel che ne consegue. Nella maggior parte dei casi, le prime volte in cui proverete a fare questo esercizio, vi risulterà davvero complesso. Molti riescono a visualizzare il corpo, ma non il proprio volto su di esso; altri visualizzano un corpo che non può essere il proprio, perché troppo lontano dall’obiettivo che potrebbero realisticamente raggiungere. Alcuni riescono al primo colpo, ma poi l’immagine che intravedono gli sembra troppo “lontana” da sè e la scacciano, smettendo di esercitarsi, dicendo a se stessi “non sarò mai quella lì”.
Con la pratica, invece, giorno dopo giorno, esercitandosi a vedersi in cima alla montagna, in fondo all’ obiettivo, al taglio del traguardo, si creano nuove connessioni neurali.

Cosa significa questo, in termini scientifici? Che la mente tornerà a dare una rappresentazione di sé plastica, non più rigida e che, quindi, puó cambiare. Torna a regalarti la percezione del tuo corpo, dei tuoi confini. Lentamente la mente si allinea ai tuoi desideri, e ti sostiene mentre lotti per realizzarli attraverso il corpo.
Finché non riusciamo ad allineare la mente con il corpo, qualunque tentativo di cambiamento sarà superficiale e destinato a fallire!

dott.ssa Federica Majore
Psicologa – Psicoterapeuta

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