Dimagrire non è solamente un obiettivo da perseguire con volontà riducendo le calorie ed aumentando il movimento, ma un percorso mentale, ancor prima che fisico, che va supportato con strategie psicologiche adeguate.

Vediamone 5.

1. Smettere di pensare al dimagrimento come a ciò che farà di te una nuova persona. Caricare la dieta o il desiderio di dimagrimento di una responsabilità così grande da risultare irrealizzabile ne determina il fallimento sin dall’inizio. La persona che guarderai nello specchio, seppur più magra, sarai sempre tu! Nulla di “magico” o “mitico” accadrà, mentre dimagrisci. Non ti trasformerai in una modella da copertina, non troverai improvvisamente l’uomo perfetto, non avrai successo illimitato sul lavoro. Tieni invece a mente ciò che DAVVERO potrai ottenere dalla perdita di peso! Maggiore autostima, la possibilità di indossare ciò che più ti piace, di essere più agile e scattante, di piacerti di più, e così via… Questo renderà il tuo un obiettivo REALISTICO e ti supporterà nella perdita di peso!

2. Non pesarti tutti i giorni! Controllare ossessivamente il peso ha il potere di buttarti giù e tirarti su di morale in un istante, determinando così l’ “andamento alimentare” della tua giornata. Cosa significa? Che, se ci svegliamo gonfi e appesantiti perché, ad esempio, siamo in un periodo in cui tratteniamo più liquidi (es. ciclo mestruale per le donne) o se, semplicemente, la sera prima abbiamo mangiato una pizza (1g. di carboidrati trattiene g.2,7/3 di acqua) il giorno dopo peseremo inevitabilmente di più e questo potrebbe innescare quei meccanismi di distorsione cognitiva che ci porteranno poi a “sgarrare” tutto il giorno, convinti ormai di aver vanificato tutti i nostri sforzi. La bilancia può essere utilizzata una volta alla settimana, per monitorare i tuoi progressi, lo stesso giorno alla stessa ora, evitando possibilmente di utilizzarla di lunedì e nel weekend e scegliendo un giorno “neutro” come, ad esempio, il giovedì mattina appena svegli, prima di fare colazione. Inoltre, dovremmo imparare a “sentire” il nostro corpo attraverso i vestiti! I soliti jeans ci vanno stretti? Dovremo regolarci di conseguenza. Il vestito che tanto desideravamo indossare finalmente ci cade a pennello? Siamo sulla strada giusta! La percezione del dimagrimento cesserà, lentamente, di diventare un’ossessione di numeri e conteggi, e si trasformerà in un percorso di miglioramento di sé in senso più armonico e meno carico di ansia e stress.

3. Fai esercizi di visualizzazione. Immaginati più magro/a! Ci avevi mai pensato prima? Il potere del cervello è immenso. Basti pensare che, ad un goloso, non serve “vedere” fisicamente una fetta di torta per averne desiderio, ma gli basta immaginarla per sentire l’acquolina in bocca! Allora, concedetevi 5 minuti al giorno per rilassarvi, in silenzio e soli con voi stessi, ed immaginatevi magri. Il corpo tonico, scattante; il viso sgonfio, la pelle splendente; nudi o vestiti non è importante, purché sia un’immagine di voi positiva, che vorreste raggiungere e realizzare. La mente, con il tempo, si allineerà con questa nuova rappresentazione di voi, supportando il raggiungimento dell’obiettivo finale.

4. Impara a distinguere la fame biologica da quella emotiva. Hai mai sentito parlare di Emotional Eating? E’ quel fenomeno per cui si esprimono le emozioni attraverso il cibo. Così, spesso ci ritroviamo a mangiare non per un reale bisogno di farlo, ma perché ci sentiamo ansiosi, nervosi, stressati e così via. Per avere successo nel nostro progetto, dobbiamo necessariamente imparare ad ascoltarci e a distinguere la “vera fame” dalla “fame emotiva” che, a lungo andare, può determinare un forte eccesso nell’introito calorico quotidiano e, quindi, un aumento di peso.

5. Sii soddisfatto/a dei tuoi traguardi! Se mangi un cioccolatino, non pensare di aver “mandato all’aria tutto”. Questo è un meccanismo che si instaura in chiunque stia a dieta… presto o tardi, ci si confronta con lo “sgarro”. lo “sgarro” altro non è che la molla che innesca il circuito di inibizione-disinibizione di cui ho già scritto in precedenza (vedi articoli), che porterà a vanificare tutti gli sforzi, credendo ormai di aver fallito (“a questo punto ne mangio un altro, tanto ormai…!”). Se, invece, riuscissimo a vivere quel singolo cioccolatino come un piccolo premio che ci meritiamo, avendo faticato per poterlo gustare nuovamente, la nostra mente ne risulterà appagata e non avrà bisogno di cercare altro per gratificarsi.

La Psicologia, com’è evidente, può aiutarci innanzitutto a volerci bene: rispettandoci di più, imparando ad amare la nostra immagine, a porci obiettivi realistici e realizzabili, a ri-sintonizzarci sui nostri reali bisogni, ad esprimere correttamente le nostre emozioni e, infine, a raggiungere gli obiettivi in modo sano ed equilibrato.

Dott.ssa Federica Majore – Psicologa, Psicoterapeuta

392. 4131042 – psicoalimentare@gmail.com

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