Nella società moderna, la bellezza esteriore viene considerata un valore di fondamentale importanza. Sentirsi ammirati e apprezzati da un punto di vista prettamente estetico può diventare un fortissimo desiderio, soprattutto in adolescenza. Gli adolescenti, infatti, sono per natura più ricettivi al mondo esterno e, quindi, anche ai modelli di bellezza imposti dai media. Inoltre, i giudizi del proprio gruppo e dei pari hanno per loro un’enorme importanza, perché possono farli sentire “dentro” o “fuori”, “giusti” o “sbagliati”. Ne consegue che adolescenti e autostima, purtroppo, spesso non vanno d’accordo.

Cambiamenti fisici e dispercezione

In adolescenza, il corpo cambia per gli squilibri ormonali. Le ragazze possono trovarsi a disagio con le nascenti forme corporee, che le allontanano dai canoni di magrezza androgina che si trovano sulle riviste, mentre i ragazzi possono sentirsi inadeguati rispetto ai superuomini muscolosi e prestanti mostrati nelle pubblicità. Normali e minime imperfezioni possono divenire, così, difetti inaccettabili per gli adolescenti, che spesso giudicano se stessi più per come appaiono, misurando il proprio valore sulla base del numero di follower sui social. L’autostima, che viene a costituirsi proprio in questa fase della vita, può subire duri colpi. In questo delicato quadro, va inserito anche l’amore per il proprio corpo e la corretta percezione della propria immagine. A volte, quest’ultima viene compromessa da un errato sistema di giudizio che può portare alla dispercezione corporea: un’errata percezione del proprio aspetto per cui l’immagine mentale di se stessi può risultare molto distante dalla realtà.

I disagi da non sottovalutare

Bisogna riuscire a notare se l’adolescente esprime un disagio in quanto ad accettazione di sé, autostima e percezione corporea. Queste problematiche, infatti, possono condurre gli adolescenti a chiudersi in un guscio per proteggersi dalla sofferenza che deriva da non accettazione, incomprensione, senso di abbandono o rifiuto.
I rischi sono:

  • Perdere la fiducia nell’aprirsi e l’attitudine a sapersi raccontare;
  • Non riuscire a confrontarsi con l’altro e a mettersi in discussione;
  • Non affinare quelle capacità di resilienza e adattamento necessarie per poter emergere dai momenti di crisi.

Inoltre, una valutazione eccessivamente critica e negativa del Sé può portare, più avanti, a un disagio clinico di maggiore gravità: è il caso dei disturbi d’ansia, depressivi, alimentari e di relazione con l’altro, nonché delle dipendenze da sostanze come alcol e droghe.

Adolescenti e autostima: cogliere i segnali

Imparare a cogliere i segnali di richiesta d’aiuto dell’adolescente è, dunque, necessario. Come intervenire?

  • Attraverso la costruzione di un linguaggio comune che possa generare fiducia;
  • Costruendo un clima di parità in cui egli possa esprimere un disagio senza sentirsi giudicato o rifiutato;
  • Senza invadere il suo spazio con un eccessivo controllo genitoriale.

Dott.ssa Federica Majore
Psicologa del Comportamento Alimentare
Psicoterapeuta
3924131042
psicoalimentare@gmail.com

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