Navigando su internet, è facile accorgersi di quanto il web sia pieno di venditori di programmi dimagranti sui social. Si tratta di programmi facilmente acquistabili online: basta uno scambio di messaggi e un rapido versamento di denaro per ottenere il “pacchetto” direttamente tramite e-mail, oppure il “prodotto dimagrante/sciogli-grassi” viene recapitato direttamente a casa.

Avete mai sentito parlare di Diet Industry?

Se avete acquistato anche solo uno di questi programmi dimagranti sui social media, inconsapevolmente, conoscete già la Diet Industry.
Non si tratta altro che dell’industria che vende prodotti e programmi “dimagranti”: tisane, frullati, pasticche, barrette e tutto ciò che promette di coadiuvare la perdita di peso.
Sotto ai post social relativi a programmi e prodotti “dimagranti”, è possibile leggere decine e decine di commenti simili a questi: “Funziona davvero?”, “Dimagrirò anche senza dieta e senza attività fisica?”, “Perderò 10 kg entro l’estate?”, “Quanto ne devo comprare/dove si compra/quanto costa/quando mi arriva?”.
La compravendita di prodotti sul web è perfettamente legale. E dove c’è domanda, c’è offerta: moltissime persone vogliono perdere peso più di qualsiasi altra cosa al mondo e sono disposte a spendere molto e a provare di tutto, pur di riuscire nel loro intento. 

Programmi dimagranti sui social media: il ruolo di VIP e influencer

Bevande “brucia-grassi”, pillole per “velocizzare il metabolismo”, sostitutivi del pasto… anche molti personaggi televisivi e influencer si sono messi a pubblicizzarli.
Le strategie utilizzate per vendere programmi dimagranti sui social media sono le più disparate: alcuni raccontano le proprie storie di cambiamento, in alcuni casi vere (del resto, si sa che la restrizione calorica fa dimagrire!), in altri decisamente false, creando profili ad hoc e scandagliando la rete in cerca di forum o gruppi sul tema, rispondendo alle discussioni e dichiarando di aver perso peso grazie a questo o a quell’altro programma/prodotto, che a loro volta rivendono. In molti pubblicano su Instagram per raccogliere le fotografie in stile “prima/dopo”, condivise anche da account di personal trainer, dietologi e affini, per “testimoniare i risultati raggiunti”. Alcuni chiedono l’amicizia o seguono chiunque voglia perdere peso… e non è difficile scovare questa categoria di utenza! Basta pescare all’interno di gruppi o forum tematici incentrati sulla perdita di peso. Il venditore più esperto cerca di attirare l’attenzione con sottigliezza, fingendo disinteresse, scrivendo semplicemente di aver perso molto peso in poco tempo e, quando gli domandano come abbia fatto, chiede di essere contattato in privato. Una volta in chat privata, il venditore più accorto racconta sommariamente della sua – presunta o reale – trasformazione. Utilizza concetti come “ho imparato a volermi bene”, “finalmente mangio tutto ciò che voglio”, “non devo privarmi di nulla”, “non soffro la fame”, “non devo acquistare mille prodotti, ne basta solamente uno”… alcuni parlano della “naturalezza” o della “certificazione” dei prodotti che vendono. Vere o false che siano le dichiarazioni in questione, queste strategie di vendita mirano a suscitare nell’utente pensiero come “ma sì, ne ho già provate mille, che male farà mai provare una in più”, “se ha funzionato con lui/lei, funzionerà anche con me”. Si crea un legame tra i due estranei che hanno condiviso lo stesso problema: uno lo ha risolto e sta offrendo all’altro il suo metodo, il suo aiuto. La fiducia è l’elemento fondamentale per finalizzare la vendita.

Attenzione al marketing piramidale

Sul web, si tratta solitamente di marketing piramidale. In cosa consiste questa strategia di marketing? Quella persona è stata a sua volta cliente di qualcuno, che prima è stato cliente di qualcun altro, e così via. Solitamente, solo quando viene chiesto esplicitamente di che prodotto si tratti, lo dichiarano. Questo serve difendersi da eventuali accuse di procacciamento subdolo di clienti potendo affermare: “Sei tu che me lo hai chiesto. Ho solo risposto alla tua domanda”. Non per niente, lo slogan più utilizzato dai rivenditori di prodotti/programmi dimagranti sui social media è: “Chiedimi come”! Nella maggior parte dei casi, questi programmi consistono in file contenenti diete standard, schemi di esercizi ginnici basici e consigli generici su uno stile di vita salutare, mentre i prodotti sono solitamente “integratori naturali” o sostitutivi del pasto. Leggendo i commenti entusiasti di una persona comune che ha “perso tanto peso senza fatica”, viene una voglia incredibile di tentare. E ci si convince che, questa volta, proprio questa, sarà finalmente quella buona. Dopotutto, tentar non nuoce.

Gli effetti negativi dei programmi dimagranti sui social media

Invece, in questi casi, tentare nuoce, eccome.
Gli effetti negativi sono, prima di tutto, fisici: seguire programmi dietetici non strutturati da un professionista sulla specifica situazione del paziente che ha davanti è pericoloso per la salute.
Ammesso e non concesso che, una volta acquistato il programma (il che non è, poi, così ovvio), perché mai un programma standard dovrebbe funzionare anche con tutti? Se davvero esistesse un metodo, un prodotto o un integratore miracoloso per perdere peso per sempre, perché non lo hanno tutti in casa e non siamo tutti normopeso? Come mai le riviste scientifiche accreditate non ne parlano? E per quale motivo non c’è una notizia in prima pagina? Perché l’obesità resta un problema mondiale, per di più con percentuali in costante aumento? Se, in passato, la dieta ipocalorica di un professionista che l’ha pensata proprio per le esigenze del paziente non ha funzionato, perché dovrebbe riuscirci un programma ideato da non si sa chi, non personalizzato, a distanza e inviata da un estraneo che, nel 90% dei casi, non ha alcun titolo professionale, ma è un semplice rivenditore?
In secondo luogo, ci sono anche gli effetti negativi psicologici: la delusione di ritrovarsi tra le mani l’ennesimo elenco di cibi si/no a cui è difficile rinunciare o l’ennesimo elenco di noiosi esercizi di ginnastica può essere molto forte. La delusione per aver speso tanti soldi in compresse/thè/barrette che tutto sono, fuorché miracolose è tanta. La tristezza che deriva dal perdere i primi chili per aver sostituito alcuni pasti con uno shake al cioccolato, per poi riacquistarli con gli interessi appena si riprende a mangiare normalmente, è cocente. Il senso di sconfitta che ne deriva non fa che rafforzare la convinzione di essere senza speranza. Ci si ritrova sconfitti, si sente di essere stati abbindolati. “Ci sono cascato!” E ci si colpevolizza. Perché, in conclusione, si finisce sempre per dare la colpa a se stessi.

Approfondimenti

Per fortuna, il web non è fatto solo di bufale… ma bisogna sapere dove informarsi.

Ecco qualche link utile per aggiornarsi e approfondire:

Se, dopo esservi informati, e aver ben chiaro tutto, deciderete comunque di acquistare programmi dimagranti sui social media, almeno lo avrete fatto consapevolmente.

Dott.ssa Federica Majore
Psicologa del Comportamento Alimentare
Psicoterapeuta
3924131042
federica.majore@gmail.com

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